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Archivio articoli per la categoria lutto.

È morta Chiara Frugoni

È morta Chiara Frugoni, storica del Medioevo e divulgatrice. La ricordiamo come nostra ospite in due occasioni, a giugno 2016 alla Pieve di San Siro a Cemmo di Capo di Ponte con la presentazione “Quale Francesco?” e a maggio 2017 presso la Chiesa di Santa Maria Annunciata a Bienno con la presentazione del libro “Senza misericordia. Il Trionfo della Morte e la Danza macabra a Clusone”. L’avevamo invitata per gennaio 2022 a presentare il suo prezioso volume “Storia dell’architettura d’Italia”, ma non le è stato possibile. Che la terra ti sia lieve…

   

 

Due lutti affliggono in questi giorni la comunità del Circolo Ghislandi

Due lutti sono venuti in questi giorni a funestare la comunità del Ghislandi: la scomparsa della mamma del nostro caro socio Bernardino Pasinelli di Fonteno e la perdita del nostro altrettanto caro e “storico” socio (tessera n. 4 del 1987 e, da ultimo, n. 31 del 2022) Cesare Veraldi di Breno.

Quanto a Cesare, socialista da sempre, lo ricordiamo come instancabile animatore della sezione brenese del PSI e poi dei Democratici di Sinistra di Valle Camonica, ghislandiano di cuore e di intelletto, amministratore comunale a Breno e della Comunità Montana di valle Camonica, protagonista di primo piano del panorama politico e istituzionale camuno e bresciano.
Con lui se ne va un pezzo della storia del secondo Novecento valligiano, anche se con noi continueranno a vivere il suo ricordo e la sua frizzante simpatia.
 
La presidente del Circolo Ghislandi
Mariella Minini
 

E’ morto Sandro Farisoglio, già Sindaco di Breno e attuale Presidente della Comunità Montana

Il Circolo culturale “G.Ghislandi” partecipa al dolore dei familiari, della comunità di Breno e dei valligiani per la perdita del Presidente della Comunità Montana, già Sindaco di Breno Sandro Farisoglio.

Parole, immagini, testimonianze per ricordare Riccio Vangelisti

Sabato 18 gennaio al- le 15.30, nella sede dell’archivio storico di Cividate Camuno via S. Stefano 2 – Articolo Giornale di Brescia 14 gennaio 2020 pag.20

In ricordo di Riccio

 

Caro Riccio, come presidente del Circolo culturale Ghislandi, devo riconoscere che te ne sei andato silenziosamente, senza preavviso, con passo lieve e silenzioso.

Silenzioso come ci hai abituato nelle riunioni del Consiglio di gestione della nostra associazione, in cui non facevi mai mancare la tua presenza e ci sorprendevi, affabulandoci con narrazioni curiose, a volte persino bizzarre, che riuscivi a raccontare con dovizia di particolari, sempre appassionato e coinvolgente.

Tu che avevi tanto da raccontare per gli studi e le ricerche che con passione conducevi in modo del tutto disinteressato, con grande partecipazione e allo stesso tempo rifuggendo gli inviti a farti relatore in appuntamenti istituzionali, perché ciò non era nelle tue corde. Preferivi il rapporto diretto con le persone, sorprendendole con una quantità di dettagli e di informazioni curiose e al tempo stesso profonde.

Quando ti chiedevamo di pronunciarti eri solerte a nutrire gli incontri con aneddoti e riflessioni; sei stato una persona dotata di grande ricchezza, anche se estremamente discreta.

Eri anche un grande amico con cui stare in compagnia. Il tuo modo d’essere era divertente e affettuoso.

Disponibile con chiunque fosse interessato a consultare i fondi del nostro Archivio storico. Bastava fare il tuo nome e dare il tuo numero di telefono e, ogni volta, ti mettevi a disposizione degli interessati per svelare le ricchezze custodite nei faldoni dell’archivio.

Sei stato un innovatore, coniugando le conoscenze a esperienze extravaganti, fatte di visite sul territorio, incontri di personaggi del passato e del presente, degustazioni di prodotti locali e, a volte, di piccanti disvelamenti di vicende ai più sconosciute …

Stai tranquillo. Troveremo il modo di onorare il tuo contributo e di continuare a dare valore a quei documenti e a quelle carte, che tanto hai contribuito a fare riemergere, a rendere leggibili e a proporre all’attenzione di tutti noi

Volevi sempre essere la tessera numero 1 del Circolo Ghislandi, e questo, ancorchè sfizioso, era un tuo modo particolare di marcare il tuo attaccamento all’associazione.

Ci mancherai anche per questo.

Circolo Ghislandi in lutto per la morte di Riccio Vangelisti

Gentili tesserate, tesserati e simpatizzanti

con profonda commozione diamo la triste notizia che è morto Riccio Vangelisti, socio e animatore del Circolo culturale Guglielmo Ghislandi, nonchè Conservatore dell’Archivio storico.
Venerdì 20 dicembre alle ore 15.00 ci sarà a Esine  il funerale.
Invitiamo a partecipare alla funzione.
 
L’iniziativa della Notte bianca dell’Archivio è annullata
 
La presidente del Circolo Ghislandi
Mariella Minini
 
in ricordo di Riccio 
 

Orazione funebre per Alex Domenighini

di Pier Luigi Milani

(23.09.2014)

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Quando mi è stato chiesto di prendere la parola in questa cerimonia, si è prodotto nella mia mente un ingorgo di sentimenti, immagini e ricordi.

E’ un giorno dedicato agli addii, al pianto e al silenzio, ma è pure il giorno delle rimembranze, della riflessione e, ora, delle parole.

E per Te, caro Alex, ci sono parole che, ovunque Tu sia in questo preciso momento, dovrai lasciarci dire e dovrai ascoltare.

Ah! Quanto ci hai dato.

Impossibile ricordare tutto.

Ognuno tiene dentro di sé e per sé uno o più spezzoni del grande mosaico delle relazioni che hanno arricchito la Tua vita e quella di chi ha avuto il modo e la fortuna di incrociarla.

Hai bruciato velocemente il Tuo carburante, come se lo percepissi e sentissi che il tempo a Tua disposizione sarebbe stato breve.

Te lo dicevamo: guarda che corri troppo! Facciamo fatica a tenere il Tuo passo.

Davi l’impressione di ascoltarci, ma poi acceleravi.

Sembravi irraggiungibile.

Hai dato tutto, più di quello che era ragionevole attendersi.

Nel nostro bel vocabolario c’è una parola che riassume ed esprime bene il Tuo modo d’essere: ABNEGAZIONE.

Significa: senza negazione di sé, senza negarsi mai.

Ecco perché non è stato esagerato scrivere che “ci hai preso il cuor …”.

Hai preso il cuore dei giovani della Tua generazione, più vicini a Te per sentire e moto d’animo, ma anche dei meno giovani che, all’inizio del Tuo impegno e del mandato amministrativo, erano stati forse un po’ diffidenti nei confronti di un giovanotto con i capelli lunghi, il codino dietro le spalle, l’abbigliamento trasandato che esibivi senza infingimenti.

Hai lavorato con serietà e passione, con la TENACIA, la qualità dei metalli che tanto Ti intrigava e che avevi commentato con sagacia in occasione della presentazione del libro di memorie “Tenacia e Speranza” del nostro concittadino Carlo Baffelli.

Hai dato e hai ricevuto. Credo di non esagerare se affermo che hai ricevuto dalla comunità, di paese, di valle e anche oltre i confini geografici di questo territorio, tanto affetto, stima e ammirazione.

Eri dotato di  uno sguardo lungimirante, ma i Tuoi piedi rimanevano sempre ben ancorati a terra, coniugando idealità con concretezza, pensieri lunghi e penetranti con soluzioni azzeccate dei problemi che si affacciavano alla ribalta.

Caro Alex, insieme abbiamo fatto cose meravigliose, felici, a cominciare dalla splendida vittoria nelle votazioni che Ti hanno portato a essere sindaco di questa comunità.

Subito dopo, il Tuo matrimonio con l’inseparabile Egle, che ho avuto l’onore di celebrare come Tuo vice-sindaco.

Col Tuo stile composto e misurato hai dato stima e autostima ai Tuoi concittadini, a un paese che non aveva castelli, né anfiteatri, né altre prestigiose attrattive turistiche da esibire.

Malegno è diventato ed è riconosciuto come il paese dell’accoglienza, della cittadinanza delle idee e delle pratiche solidali, dell’innovazione, delle feste, il perno delle battaglie civili a difesa dei beni comuni, non solo per l’acqua pubblica.

Malegno è il Comune che ha accolto a braccia aperte i profughi dalla Libia quando altri Comuni rifiutavano cinicamente di ospitarli.

“Sventurato il popolo che ha bisogno di eroi”.

Di sicuro condividevi il sentenzioso epitaffio del drammaturgo tedesco, ma, a modo Tuo, sei stato un “eroe”. Un eroe senza armi (se non quelle della critica e della ragione), un giusto, un “mite”, un protagonista di questo abbrivio di secolo così atteso e per certi versi così carico di angosce.

Avevi convincimenti fermi, fiero del Tuo sentirTi COMUNISTA in un’epoca in cui suscita imbarazzo indossare questa parola così nobile, quantunque così inquieta e usurata da deludenti risultati.

Forse, proprio per questo Ti dannavi per dimostrare nei fatti che quelle idee potevano avere un immediato risvolto nella concretezza dei bisogni e dei problemi della Tua gente.

Ascoltavi, proponevi, interloquivi con tutti, agivi, davi e ricevevi fiducia.

La buona politica, di cui troppo spesso si sente solo parlare. La sana e oculata amministrazione della cosa pubblica, come banco di prova della bontà delle intenzioni.

Qualcuno ha detto che eri una brava persona “nonostante” le Tue idee.

E invece, eri quel che eri, per noi continuerai a essere quel che sei stato e sei, proprio per quelle idee.

In continuità con altri celebri e meno celebri malegnesi che Ti hanno preceduto e hanno come Te dedicato la loro vita al perseguimento di quegli stessi ideali: Aldo Caprani, Primo Martinazzi, Angelo Argilla e Vittorio Domenighini (a questi ultimi due, spariti nel lager di Mauthausen e Gusen, avevamo preso insieme l’impegno di dedicare e abbiamo dedicato la palestra comunale, sottraendoli alla damnatio memoriae a cui parevano essere irrimediabilmente e incomprensibilmente relegati).

Ideali che forse domani assumeranno altri nomi e nuove forme, ma continueranno a vivere anche grazie alla Tua testimonianza e al Tuo esempio; a motivare le scelte controcorrente di giovani che  accetteranno con mitezza e gioia di prendersi a cuore il destino del prossimo, anziché banalizzare la propria esistenza a pensare solo a se stessi e ai propri affari.

Il premio MITES TERRAM POSSIDENT di quest’anno sarà conferito a Te. Lo ha appena annunciato il Sindaco Paolo Erba.

Quando Ti proposi di istituirlo per cercare un aggancio forte nella tradizione comunitaria alla nostra avversione a una delle tante guerre in terra d’Irak (quando l’Italia era tappezzata di bandiere pacifiste), mi guardasti un po’ stupito, quasi incredulo.

Mi sembro di leggerTi nel pensiero. Ma come? Uno come te che viene a propormi tre parole in latino, odorose d’incenso, per istituire un premio da conferire a chi si schiera per la pace e contro la guerra?

Ci pensasti su e alla fine sposasti in pieno il progetto, aggiungendo a “per la pace” la locuzione “e per la solidarietà”. Fosti Tu, in accordo con don Lino, a proporre la collocazione della cerimonia di conferimento del premio nell’ambito della festa patronale di Sant’Andrea.

Un appuntamento ormai diventato qualcosa di più di ciò per cui era nato.

Un premio che educa a vedere nel PROSSIMO, anche quando è un avversario, innanzitutto un interlocutore e, dalla relazione con lui, una fonte di arricchimento interiore, un esercizio di ricerca e di promozione di ciò che unisce e aiuta a superare insieme le avversità, in un mondo che troppe volte sembra premiare ciò che divide e contrappone.

Sono queste sono le parole che sentivo di doverTi dire, qui davanti a tutti coloro che sono intervenuti a questa cerimonia per accompagnare le Tue spoglie mortali, non certo il Tuo spirito, nell’ultimo tragitto della Tua appassionata esistenza terrena.

E’ morto Alessandro Domenighini

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Alex, sei stato uomo schietto e leale, con un vivo spirito d’indipendenza e fiero di essere te stesso, sensibile verso i più deboli, esempio e fiducia per i giovani che guardano al futuro.

Il comune di Malegno dichiara il lutto cittadino per il pomeriggio di martedì 23 settembre, in occasione delle esequie civili di Alessandro Domenighini, che si terranno alle ore 16 a partire dalla abitazione in via Castello 22.

Si è spento il caro Alex, ex sindaco di Malegno e iscritto da anni al Circolo Ghislandi. Animatore della sinistra malegnese  e del Circolo Aldo Caprani, riferimento sindacale FIOM camuna, dei Movimenti ecologisti, delle battaglie a tutela dei beni comuni (prima di tutto dell’acqua). La perdita di Alex  lascia un grande vuoto in tutti noi, ma costituisce un esempio di vita  imperituro.

l’addio ad Ales