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Giancarlo Maculotti

“La guerra bianca di Carlo Emilio Gadda”

Iniziativa promossa dal Circolo culturale “G. Ghislandi” e dal “Distretto di Valle Camonica”
Disponibile presso il Circolo Ghislandi il libro “La guerra bianca di Carlo Emilio Gadda. La permanenza in Valle Camonica nelle note del giornale di guerra e di prigionia 1915-1916” di Giancarlo Maculotti e Pierangelo Ferrarie
Edizione Compagnia della Stampa Massetti Rodella Editori (marzo 2016).
Prezzo: € 20.00   (per i soci € 15.00)
Per l’acquisto scrivere all’indirizzo mail : circologhislandi@gmail.co
pp. 248 – illustrato – copertina con alette lunghe plastificata opaca
Introduzione di Simona Ferrarini e Pier Luigi Milani
Carlo Emilio Gadda scoprì la Valle Camonica in un momento tragico per sé e per l’umanità: il momento della disillusione e del dolore più acuto, quello della Grande Guerra. Si immerse, lui volontario di supporto, tra le migliaia di giovani mandati a combattere sul fronte dell’Adamello, per nulla armati, male vestiti, a custodire improbabili confini tra popoli ed eserciti: una vicenda umana e storica che segnerà profondamente Gadda.La Valle Camonica da qualche anno ha riscoperto il legame con Gadda, grazie all’intenso lavoro di ricerca e di rilettura critica di Giancarlo Maculotti, che si era già concretizzato in un itinerario culturale e turistico, e che oggi si compie con questa pubblicazione firmata con Pierangelo Ferrari, che colloca la prima biografia, i ricordi e le opere dello scrittore milanese dentro la geografia del nostro territorio.Un dialogo, quello tra la Valle Camonica e Gadda, che permette di rintracciare le origini della scrittura e del suo stile personalissimo, e di elaborare nel contempo una nuova mappa del territorio, a partire dai ricordi, dagli appunti, dalle lettere, dalle frequentazioni di questo giovane arguto e solitario.La Valle Camonica è la Valle dei Segni non solo perché custodisce la memoria di diecimila anni di civiltà, ma anche perché sa scoprire e raccontare il valore unico delle tante vicende umane che l’hanno attraversata. 

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“Le vicinie di Rogno 1225-2015″

Dal 1255 fino al periodo napoleonico, Giancarlo Maculotti ripercorre in un libro la storia delle vicinie di Rogno. Ecco il viaggio negli archivi di Stato.

servizio TeleBoario

copertina libro la cellula sovversiva di St Moritz

“La cellula sovversiva di St. Moritz. Antifascisti camuni, valtellinesi, bergamaschi nel Grigioni degli anni venti e trenta”  di Giancarlo Maculottti – Quaderni della Fondazione Micheletti – 2013

Foto di copertina. In piedi da sinistra: Zampatti Giuseppe (Tachì), Maculotti Giovanni (Cut), Cenini Giovanni,ragazzo non identificato (forse Faustinelli Tonino), Lazzarini Giuseppe, Faustinelli Guido, Dosch Anna, Faustinelli Ettore. Seduti da sinistra: Zampatti Anselmo, Faustinelli Albino, Faustinelli Serafino, Maculotti Marino,non identificato, Faustinelli Gioacchino, Faustinelli Erminio. La foto è certamente anteriore al novembre del 1928 poiché Faustinelli Ettore è deceduto in quel mese e in quell’anno.

Incipit dell’Introduzione di Mimmo Franzinelli 

La storia ha colto Giancarlo Maculotti nel luogo in cui è nato e cresciuto: l’alta Valle Camonica. Un territorio a lui ben noto, come pure conosce bene – direttamente o attraverso la memoria orale – le traversie di personaggi e nuclei familiari della prima metà del Novecento, percossi e dispersi in tempi tempestosi. L’introduzione di questa monografia esamina l’interazione tra caso e volontà per tanti personaggi che mai avrebbero immaginato di comparire in un libro di storia, in quanto animati dalla sola aspirazione di una vita tranquilla, nel lavoro e negli affetti. L’irruzione della grande storia nel microcosmo locale scompaginò piani e prospettive, ponendo l’alternativa tra il rinnegamento ideale, l’emigrazione, il confino o il carcere. Gli archivi, a esplorarli con attenzione e passione, possono restituire delle storie interessanti, da integrare – come l’Autore ha fatto – con la ricerca orale e lo scavo nella memoria di paese. Ma lo studioso ha fatto di più: contattati i parenti di alcuni personaggi di cui ha ricostruito le tribolazioni, ha chiesto loro di annotare riflessioni autobiografiche, con risultati notevoli nel caso di Irene Faustinelli Belkowsky (cfr. cap. 3).

Dalla  Prefazione di Giancarlo Maculotti

La mia ricerca è partita casualmente come a volte capita agli appassionati di indagini storiche. Ero stato informato da un signore del mio paese[1] che a Roma dovevano esserci delle lettere indirizzate da Giovanni Mondini, fornaio, noto socialista dell’alta Valle Camonica, al Duce. Non solo: la tradizione orale aggiungeva anche che Mussolini in persona avesse risposto a quelle lettere. Partii allora per Roma con Mimmo Franzinelli, alla ricerca delle sconosciute missive. Nell’Archivio Centrale dello Stato nessuna traccia di tali documenti, ma molti fascicoli del Casellario Politico Centrale intitolati a personaggi da me in gran parte conosciuti ma dei quali ignoravo quasi del tutto i precedenti politici. Fotocopiai così i documenti più interessanti riguardanti gli antifascisti che in gran parte erano emigrati, a causa delle persecuzioni del regime, nella stazione turistica svizzera di St. Moritz. Nel centro montano i fuoriusciti incontrarono poi numerosi altri oppositori (o finti tali, in quanto spie prezzolate) che in genere venivano dalle valli di tradizionale emigrazione verso l’Engadina.

[1] Si tratta del maestro Maculotti Giuseppe soprannominato “Malagodi” per la sua dichiarata fede liberale (Pli).

Andar per favole. Itinerari di scrittura creativa di Giancarlo Maculotti

Andar per favole. Itinerari di scrittura creativa per la scuola – L’autore libri Firenze -1997 – pag. 208

La scrittura creativa è una moda diffusa importata dall’America. I costosi corsi a pagamento, però, si può star sicuri – dice Giancarlo Maculotti – non produrranno nessun autore di rilievo. Interessante invece tradurre le proposte di scrittura creativa in itinerari didattici. In questo campo si possono raggiungere eccellenti risultati in poco tempo fornendo agli allievi strumenti utilissimi per superare l’imbarazzo che provoca ogni volta il foglio bianco da riempire. L’autore presenta proposte elaborate e collaudate, attraverso una lunga esperienza didattica, molto prima che si cominciasse a parlare e a pubblicare testi di scrittura creativa. L’opera, pur essendo ricca di suggerimenti pratici immediatamente utilizzabili, non ha nulla del manuale tecnico; anzi, diventa sovente un pretesto per sconfinare in stimolanti riflessioni sulla scuola e sulla vita, e un invito a scoprire alcuni nomi della letteratura del XX secolo. L’imitazione dei grandi autori (dopo lustri di vuota creatività) viene riproposta non solo come esercizio utile, ma come tappa indispensabile per poter raggiungere risultati soddisfacenti.

Lettera dalla scuola tradita - Armando editore

Lettera dalla scuola tradita – Armando editore – 2008 – pag. 224

Ciò che è sempre mancato alla scuola italiana, è un approccio pragmatico e non ideologico. Misurare gli effetti di ogni intervento e poi provare a raggiungere gli obiettivi con altri metodi, se quelli utilizzati in precedenza non sono andati a buon fine, dovrebbe essere lo stile di ogni riforma. E invece no. Si propongono ogni volta panacee di tutti i mali che si rivelano rapidamente pannicelli caldi, e si continua per decenni sulla stessa onda, mentre la delusione cresce sempre più. Una svolta è necessaria.

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