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Pier Luigi Milani

sito ufficiale Pier Luigi Milani

Cincali! Cincalì! E-migranti: storie di vita in transito per Malegno”, progetto editoriale del Circolo culturale “G. Ghislandi” e del Comune di Malegno – pag 111 – 2017

Leggete questo libro come se foste monaci sul monte, vecchi saggi un po’ distaccati dalle cose del mondo. Provate a vedere la storia dell’uomo nel suo insieme, nel corso dei secoli. Potreste scoprire una piccola verità sull’essere umano: l’Uomo ha sempre migrato, per bisogno, per necessità, per desiderio, per aspirazione, per miglioramento personale.

 

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«WELLUHR» L’amore alle prime armi, marcoserratarantolaeditore – pag. 368 –2016-  ISBN: 978886771332

Un saggio antropologico che indaga i conflitti di genere che perdurano dalle origini del mondo.  Lo scritto di Pier Luigi Milani non è una fantasiosa saga di uomini e belve, condita di tumultuosi eventi, miti e riti… ma un saggio antropologico sorretto da contrappunti temporali che sviscera le cause dei conflitti di genere che perdurano dalle origini del mondo, e al contempo la sceneggiatura del film che tutti vorremmo vedere, dove solo il sentimento dell’amore può dettare nuove regole di convivenza e uscire vincitore.

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Qualcosa di noi. 1912 il pane, le rose e le spine, Book Sprint , 1913- 2016 – pag. 528

Autunno 1912: le vite di Bimbo e Marfisa, immigrati nel bacino carbonifero del Monongahela river sono sconvolte da un delitto commesso nel corso di uno sciopero che infiamma la omonima cittadina dell’Western Pennsylvania. Dietro le quinte della loro vicenda macerano le amare disillusioni di chi ha dovuto lasciare l’Italia post-risorgimentale, lanciata alla conquista della agognata “quarta sponda” libica, e fermentano le aspettative di milioni di immigrati sedotti e abbandonati dal sogno americano. La vicenda si snoda in un carosello di imprevisti e colpi di scena in cui le biografie dei protagonisti sono centrifugate insieme alle vicende di un periodo storico esaltante e drammatico, destinato a fare da anticamera all’imminente conflitto mondiale, nel quale già si profilavano alcuni dei tratti del nostro attuale modo d’essere.

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Riapriti cielo: due ‘febbri’ che sconvolsero le Alpi, Edizioni del Centro Studi Valle Imagna – 2011- pag. 304

1817. Due febbri attanagliano la Lombardia: la petecchiale e la neogiacobina. Un triennio di sconvolgimenti climatici, la pandemia tifoidea e gli sconquassi continentali seguiti al tifone napoleonico fanno a gara nello spazzar via quel che rimane dei secolari assetti economico-sociali ed identitari della montagna lombarda e delle autonomie accordate da Venezia. Nella Valcamonica della Restaurazione, Tóne Domenichini, fabbro e deputato comunale dalle idee libertarie, rifiuta di adattarsi al nuovo regime e si schiera a difesa della figlia Margherita che Mattea, sua moglie, vorrebbe maritare al primogenito dell’agente asburgico Andreas Schmitt. Un susseguirsi di cruenti colpi di scena e l’insorgenza del primo flebile sentimento patriottico costellano i sette mesi di tregenda sanitaria che sconvolsero le esistenze dei singoli e degli aggregati sociali, in una girandola di personaggi che regala al lettore una full immersion in un periodo cruciale per la comprensione della nostra storia e che rende il racconto appassionante e coinvolgente.

Il caso Elzbieta - romanzo- Bolis editore

Il caso Elzbieta – romanzo- Bolis editore –  2009 – pag.  208

Nella Polonia corrucciata e irrequieta di Jaruselski e Solidarnosc, tra stato d’assedio, scioperi e aspettative di dirompenti novità socio-politiche, Elzbieta e Marco si affidano ad una frazione clandestina del P.O.U.P. per imbastire la loro fuga verso l’Italia. Il cupo inverno polacco è lo sfondo su cui si dipana un viaggio concitato e zeppo di colpi di scena da Varsavia a Cracovia, ai Monti Tatra e in terra cecoslovacca, tra paesaggi rurali, chiese, piazze e foreste, nelle quali riecheggia la grandezza e la fragilità di nazioni dal grande passato e dal tumultuoso divenire.

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L’America nello specchio, Circolo culturale Ghislandi, Il tempo, la memoria – il Lavoro, 2004  – pag. 132

Nello specchio non si riflettono i Bush, le Condoleeze, i Powell, non ci sono generali e petrolieri alle prese con le grandi questioni di geopolitica, Iraq in primis. L’America dell’establishment, che tanto eccita “l’amico Silvio”, e che riempiefino alla nausea giornali e TV… al seguito, rimane, appena abbozzata sullo sfondo. In primo piano appaiono i Vaira, i Domenighini,i Pezzoni e via elencando cognomi tuttora ben noti in Valcamonica, discendenti di quei venticinque milioni che, nel secolo drammatico della Grande Migrazione, hanno lasciato il nostro Paese. Persone che, coscientemente o nel loro inconscio, hanno rimosso il mondo extra-USA, considerato spesso fonte dell’insicurezza e dei guai con i quali il cittadino comune americano è costretto a confrontarsi ogni giorno.    presentazione l’America nello specchio

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Sognando Monongahela. Diario americano 23 agosto – 3 settembre – 2002 – pag. 65 

Dalla presentazione dell’autore: << Ho immaginato di poter raccontare ai ragazzi l’esperienza dei miei due viaggi (2000 e 2002) in America, sulle orme del nonno Luigi e di riuscire a trovare il modo di renderli compartecipi di una ricerca basata su brandelli di informazioni, centrifugate e sparigliate ben bene  nel tempo e nello spazio. Cos’avevo in mano? Quasi niente: un nome, lontano e mitico, Monongahela qualche racconto sentito in famiglia di questa gente che tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, andava e veniva da Malegno a quella remota cittadina vicina a Pittsburgh (Pennsylvania)  e viceversa la certezza di aver perso là mio nonno, ucciso a soli 33 anni dalla terribile “spagnola” del 1918, qualche foto, una lettera del 1973 di una certa Caterina Pezzoni Vecho (là le donne sposate perdono il loro cognome d’origine) che lo vide spirare…>> postfazione-diario-usa-2002_-battista-pezzoni

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