Skip to content
 

Incontri Tra/Montani Corna Imagna – XXVII edizione

Corna Imagna (BG) 22-24 settembre 2017 
Bibliosteria Cà Berizzi – Corna Imagna (Bergamo)Centro Studi Valle Imagna

Riabitare le Alpi. Rigenerazione sociale di luoghi, architetture, produzioni e identità locali.

Iniziativa realizzata dal Centro Studi Valle Imagna, nel ventesimo anniversario di fondazione (1997-2017), in collaborazione con il Comitato coordinatore della rassegna Incontri Tra/Montani.

Con il patrocinio dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Bergamo. La partecipazione alla giornata di studi di sabato 23 settembre 2017 dà diritto al rilascio dei crediti formativi agli architetti (n. 8 cfp rilasciati solo a chi parteciperà ad entrambe le sessioni antimeridiana e pomeridiana).

Nella seconda metà del secolo scorso, con il tramonto dell’antica civiltà contadina, sono rimaste sprovviste di funzioni gran parte delle infrastrutture rurali di monte (stalle, fontane, cavalcatorie selciate, terrazzamenti coltivi, roccoli, tribuline, essiccatoi, fienili,…), soprattutto quelle più distanti dalle nuove arterie di comunicazione di fondovalle. Molti insediamenti umani, nelle contrade sparse sui versanti montani, si sono spopolati e gli edifici abbandonati all’oblio.
Negli ultimi sessant’anni abbiamo assistito a una lenta agonia degli ambienti rurali nelle valli: diversi manufatti sono crollati, mentre altri sono stati privati della loro identità di luogo, violentati da ristrutturazioni irrispettose.
Più volte abbiamo denunciato la questione di un’edilizia rurale a rischio di scomparsa dalle nostre montagne, segnalando l’urgenza di preservare dal degrado, a beneficio delle future generazioni, quanti più elementi possibili del ricco patrimonio della tradizione insediativa locale, espressione singolare del genius loci sedimentato in molte generazioni di valligiani.
La cultura di un popolo non si manifesta solo negli aspetti dell’eccellenza, tra cui si ascrivono le grandi opere artistiche, letterarie ed architettoniche, ma anche attraverso le forme abituali del vivere, del lavorare, dell’abitare. Come la lingua e i costumi, così anche i luoghi e i manufatti della quotidianità fanno parte integrante della cultura del popolo: ne esprimono il carattere, ne manifestano le peculiarità, ne indicano le speranze di progresso.

Nei tempi passati le popolazioni marcavano la loro identità attraverso la differenza del linguaggio, dei costumi, delle abitudini culinarie, dello stile delle abitazioni, e ciò rendeva il mondo particolarmente vario. La modernità, tra i molti aspetti positivi legati alle conquiste tecniche e scientifiche, ha portato alcuni aspetti negativi, tra cui possiamo rimarcare l’eliminazione delle differenze che hanno caratterizzato la nostra storia. Diventa quindi sempre più urgente, in un contesto di globalizzazione culturale che omologa tutto e tutti, preservare le diversità culturali che esprimono il carattere di un popolo, tra cui annoveriamo, oltre alle differenze enogastronomiche, così giustamente esaltate in questo periodo, anche le differenze architettoniche che, non meno delle precedenti, hanno una funzione rilevante dal punto di vista economico e paesaggistico. 
L’attuale profonda crisi strutturale dell’economia industriale ha rimesso in discussione la scelta dei possibili modelli di sviluppo con i quali ricostruire utili e sostenibili relazioni produttive con gli ambienti umani. I contesti rurali sono chiamati ad affrontare una nuova importantissima sfida per il futuro e, da luoghi marginali, possono ritornare ad assumere una funzione centrale, soprattutto se riusciranno a proporsi quali ambiti privilegiati dove la persona può ritrovare se stessa in una relazione coerente e dialogica con la propria storia sociale, oltre a una qualità della vita riscoperta nell’identità dei luoghi abitati. Cresce la consapevolezza di vivere una fase rigenerativa della società rurale e nell’arco alpino si diffondono iniziative virtuose di valorizzazione di manufatti, luoghi, produzioni.

Antonio Carminati, direttore del Centro Studi Valle Imagna

 

Depliant con programma

Scheda di adesione e prenotazione

Nello spazio espositivo è favorita la vendita e lo scambio di libri tra i gruppi.

Segreteria e organizzazione
Centro Studi Valle Imagna Onlus (via Vittorio Veneto, 148, 24038 Sant’Omobono Terme, BG). 
Rif: Antonio Carminati, direttore (Tel.328.1829993), Valeria Offredi, bibliotecaria (Tel. 340.3298739)
Website: www.centrostudivalleimagna.it – Mail: info@centrostudivalleimagna.it

Incontri Tra/Montani, rif. Sergio P. Del Bello (Tel. 339.8559659)
Website: www.incontritramontani.it – Mail: spdelbello@yahoo.it

Per il soggiorno si consiglia di prenotare presso:

 

Print Friendly, PDF & Email