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Presentazione del libro “Barba” Chini

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Discorso introduttivo del Presidente del circolo Ghislandi alla presentazione del libro “Barba” Chini  il suo tempo, la sua gente  di Tullio Clementi , Sabato 1 giugno alle ore 16.30, Salone Liberty Parco delle Terme di Boario

Copertina_barba chini

«C’è ancora un cuore pulsante in questa valle e dove sta?

Credo che il libro di cui discorriamo oggi ce ne parli in concreto, con parole e immagini, già a partire dalla prima di copertina e dalla quarta di copertina. Un bel lavoro, ben costruito, ben dosato, un po’ come le gallerie e le opere, grandi o piccole, di cui vi si parla.

Un monumento tascabile alle “persone” (imprenditori e lavoratori) di cui tratta, nel risvolto di copertina, il brano di Giuliano Campana, presidente del Collegio Costruttori di Brescia e provincia: «Certamente ci fu una coincidenza, fortunata, di vari fattori. Ma tra questi certamente uno, e non di poco conto, furono le persone, gli imprenditori e i lavoratori che allora agirono. Insomma il “miracolo economico” italiano fu fatto, anche, dagli uomini. Verrebbe da dire, uomini di una tempra particolare. Forgiati dalla guerra, desiderosi che i loro figli potessero non soffrire come avevano dovuto, e saputo, soffrire loro. Quasi smaniosi di un futuro migliore».

Un bel monumento all’ “unione che fa la forza”, la cui assenza o insufficienza tante volte zavorra e finisce per azzoppare il genio lavorativo e creativo dei bresciani, come dei bergamaschi e, in genere, delle genti della montagna.

Un vademecum per i giovani imprenditori e artigiani che oggi volessero ritrovare il Nord in una bussola economica mondiale e locale impazzita, quel modello che, come dice Arturo Sigurtà a pagina 141 del libro, ha sostituito le “imprese familiari” con “società di capitali dai nomi e dalle partecipazioni più strane, dalle fiduciarie dietro cui non si sa che personaggi si celino, nelle quali la lealtà, la serietà e la qualità sono state soppiantate dalla ricerca spasmodica dell’utile e del guadagno”.

E qui una domanda si impone: il declino delle imprese a struttura familiare sta forse a significare l’inevitabile perdita del senso di lealtà, di serietà e qualità, di quella dimensione sociale e partecipativa che trasuda dal libro e dalla testimonianza resaci dalla famiglia Chini, a partire dal suo capostipite “Barba Davide”, giù fino alla quarta generazione?Credo che su ciò il libro offra ampi spunti di riflessione, idonei ad aiutare la ricerca della risposta.

Quindi, un libro non scontato, tutt’altro che agiografico e celebrativo, ben costruito, come ho già detto, e di ciò va reso merito all’autore Tullio Clementi che bene ha saputo dosare testimonianze, aneddoti, ricostruzione storica, richiami alla documentazione di contesto, immagini che parlano da sole. 

Quando mi fu chiesto di dare un’occhiata alla prima, ancora incompleta, bozza, accettai con curiosità e piacere e, fin dalle prime righe, capii di trovarmi di fronte a un testo meritevole di pubblicazione e di diffusione: un imperdibile tassello nella ricostruzione del tempo e della memoria del lavoro a cui, come Circolo culturale Ghislandi, di cui mi onoro di ricoprire la carica di Presidente, abbiamo dedicato e stiamo dedicando tante fatiche e passioni.

E così ho detto a Tullio che bisognava fare di tutto per “portare a casa” questo risultato. La disponibilità e la sensibilità dell’Arch. Davide Chini Jr. ha consentito di cogliere quel risultato, non scontato in partenza. 

Spesso c’è diffidenza tra mondo dell’impresa e mondo della cultura, specie quando di mezzo c’è un nome pesante e assorbente come quello di Guglielmo Ghislandi.

Così non è stato stavolta, e la nostra sinergia ha portato a un avanzamento dello scavo.

Oggi, finalmente, siamo arrivati al battesimo di questa nuova opera che la famiglia Chini (senza con ciò dimenticare il contributo della famiglia Tedeschi e dei tanti altri loro collaboratori) regala alla Valle Camonica, alla provincia di Brescia e alle future generazioni.

Come un uovo di Pasqua, contiene una sorpresa: una bussola da tenere stretta in mano.

Ci consentirà di orientarci e di uscire, ancora una volta, dalle nebbie che ci avvolgono e che sembrano invincibili, ma non lo sono.»

Avv. Pier Luigi Milani (Presidente del Circolo culturale G. Ghislandi)

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