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Luf e la Grande Guerra

BRESCIAOGGI  23-10-2014

Luf e la Grande Guerra

Al progetto ha collaborato anche Massimo Priviero  che ha arrangiato i brani e interpretato «Il testamento del capitano» oltre a «La strada del Davai»

I Luf propongono in chiave combat rock brani della Grande Guerra

I Luf propongono in chiave combat rock brani della Grande Guerra

I Luf cantano le memorie della Grande Guerra con un ospite di assoluto riguardo come Massimo Priviero: questi gli estremi del nuovo progetto della folk-band camuna, pronta a sbarcare nei prossimi giorni sul mercato con il nuovo, particolarissimo cd «Terra e Pace» (sottotitolo: 1915/2015 Cent’anni di Gratitudine).
Il disco verrà presentato ufficialmente sabato 8 novembre al teatro Creberg di Bergamo, a conclusione di una giornata di iniziative dedicate al centenario del primo conflitto mondiale. Ad un anno di distanza dalla pubblicazione dell’ultimo lavoro di inediti «Mat e Famat», i lupi della Valle Camonica sono quindi nuovamente in pista con un disco concepito, raccontano loro stessi, «davanti ad un piatto di polenta e ad un bicchiere di vino»: al tavolo, oltre al leader della band Dario Canossi, c’erano Tino Manzoni dell’associazione Soffia nel Vento di Bergamo e, per l’appunto, il rocker veneto Massimo Priviero, non nuovo a collaborazioni bresciane visto che poco tempo fa ha realizzato con il violinista Michele Gazich l’album «Folkrock».
L’imminente centesimo anniversario della Grande Guerra è stata la molla che ha fatto scattare ai tre l’idea di rivisitare in chiave folk rock i grandi canti della tradizione alpina legati all’epopea della Prima Guerra Mondiale. Così, tra una data e l’altra del loro tour estivo di oltre 40 concerti in tutta Italia visti da più di 40 mila spettatori, i Luf hanno trovato anche il tempo di tornare in sala d’incisione al Mixaglia Studio, in provincia di Lecco, dove insieme a Priviero hanno riarrangiato e registrato le loro personali versioni di otto celebri canzoni : la scelta è caduta su «O Gorizia tu sei maledetta», «Sul cappello», «In cima al Tonale», «La tradotta», «Addio mia bella addio» (che peraltro risale al Risorgimento), «Era una notte che pioveva», «O Angiolina bela Angiolina» e «Ta pum».
La tracklist è completata da altre quattro canzoni in tema: i Luf propongono le loro «Fiore amore disertore» e «Barbos, barbel, barbù», mentre Priviero è presente anche con «La strada del Davai» ed una sua personalissima interpretazione de «Il testamento del Capitano». Gli arrangiamenti hanno puntato ad unire l’energia combat folk del gruppo, l’impatto rock di Priviero e le melodie dei cori di montagna con ampio utilizzo di strumenti come violino, fisarmonica e banjo.
«Si tratta di canti che tutti abbiamo sentito almeno una volta nella vita – spiegano i Luf-. Canzoni che da un lato rievocano i periodi bui della nostra storia, dall’altro ricordi d’infanzia. Ma soprattutto sono i racconti dei soldati che durante la Grande Guerra hanno combattuto».
«Terra e Pace» è stato registrato in presa diretta e mixato da Simone Pirovano; è stato masterizzato a Londra da Stefano Civetta, ex-fisarmonicista dei Luf trasferitosi in Inghilterra.

Claudio Andrizzi
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