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Itm 2016 – commenti finali

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di Giancarlo Maculotti

Sinceramente pensavo che delle miniere e della loro storia (mia grande passione fin dal tesi di laurea) non importasse granché a nessuno. Prevedevo quindi prima del Convegno a Gorno un afflusso di scarsa entità: le 30-40 persone che di solito, anche gli altri qualificati Itm di questa ormai  lunga storia tramontana, hanno raccolto. Invece no. Sono stato fortunatamente smentito dai fatti. In Valle del Riso il 23-24-25 settembre abbiamo avuto l’afflusso più alto e continuativo di tutti i nostri incontri. Un record. Quali possono essere le ragioni?

  1. Sicuramente la quantità e la qualità dei relatori. Si sa che ogni relatore che si rispetti porta con sé anche un certo numero di aficionados. Ma ciò non basta a spiegare la presenza di una cinquantina di persone già alla visita guidata del pomeriggio di venerdì e nemmeno le 80 presenze all’apertura del Convegno alle 17.
  2. L’impegno dell’Ecomuseo, di Dario Roggerini per il tratto più lungo e poi di Scolari nella parte finale.
  3. Il battage pubblicitario messo in piedi da Sergio attraverso i mille canali da lui attivati.
  4. Il pieno appoggio dell’Amministrazione Comunale ed in prima persona del Sindaco Giampiero Calegari. Abbiamo sempre visto amministratori e politici agli Itm. Persino un presidente di Regione (Friuli). Ma quasi sempre con presenze mordi e fuggi come è purtroppo costume dei politici che parlano molto e poco ascoltano degli altri. No. Calegari è stato con noi dal primo momento fino all’ultimo.
  5. Il rilievo dato da stampa (Eco) e Tv locale (Antenna 2) all’avvenimento.
  6. Il coinvolgimento diretto dei minatori e delle giovani guide nel programma.

Detto questo che importanza ha avuto il Convegno sul piano culturale?

Innanzitutto ha messo in rilievo ancora una volta come lo Stato nazionale abbia colpevolmente abbandonato, e varie ragioni non tutte condivisibili, la ricerca e lo sfruttamento minerario.

In secondo luogo ci ha fatto capire quale ruolo importante abbia avuto l’attività estrattiva nell’economia di alcune, molte, valli.

In terzo luogo come lo sfruttamento dei metalli possa giocare ancora un ruolo economico importante in alcune poche zone (zinco di Gorno e australiani) nella convinzione però che non può essere l’unica occasione occupazionale I paesi che si sono spopolati di più nell’ultimo secolo sono stati quelli basati sulla monocultura delle miniere (es. Paisco in Vallecamonica). Era inevitabile.

Il Convegno non è stato solo una fiera di relazioni. Ha avuto il pregio anche delle visite guidate e, non ultimo, dei momenti conviviali ai quali noi teniamo in modo particolare perché è lì che nascono e si consolidano le relazioni. Abbiamo quindi anche mangiato in modo eccellente a prezzi superpopolari.

Anche la consegna del premio Basilio Mosca non è stata una liturgia scontata. I premiati del Biodistretto camuno sono stati con noi l’intera giornata e vorremmo considerarli acquisiti permanentemente agli Itm.

Infine l’incontro dei gruppi organizzatori, sia pure un po’ frettoloso, ha fornito alcune certezze: gli Itm 2017 in Val Imagna sul recupero e la valorizzazione di strutture rurali nelle valli e alcune possibilità: un Itm in Val Sassina (Lecco) sul formaggio? Sarebbe, manco a dirlo, come aggiungere cacio sui maccheroni…

Ps: lasciatemi poi dire che ho gradito tanto la visita fuori programma alla nuova scoperta di un’ultima cena di Johannes in San Giovanni di Gorno. Grazie al giovane esperto assessore di nome Marco.

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