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Appello Per la riabilitazione dei soldati italiani della Grande Guerra fucilati per mano amica

APPELLO

PER LA RIABILITAZIONE DEI SOLDATI ITALIANI DELLA GRANDE GUERRA FUCILATI PER MANO AMICA, PERCHE’ VENGANO ANNOVERATI FRA COLORO CHE CADDERO PER LA LORO PATRIA

appello soldati italiani fucilati grande guerra_sito

Gentili amiche e amici,
questa è la seconda richiesta che inviamo a quanti riteniamo possano aderire come primi firmatari all’appello che trovate allegato. Questa mail raggiunge anche chi ha già aderito, con la richiesta di controllare la correttezza della firma.
Nelle celebrazioni del Centenario della Grande Guerra abbondano la retorica e la visione italo-centrica, segni di una riflessione storica non sufficientemente approfondita e sicuramente bisognosa di studi e di elaborazioni.
Tra le lacune c’è il silenzio sui nostri soldati fucilati per ordine dei loro comandanti. Già nel 1968 Enzo Forcella e Alberto Monticone avevano reso noti questi fatti con il loro Plotone di Esecuzione. A quello sono seguiti altri studi assai seri, diffusi però solo in ambiti accademici. Tra i media, solo pochi hanno affrontato l’argomento.
Mai è stata resa giustizia a quei più di mille nostri soldati che, nella Prima Guerra Mondiale, sono stati privati della rispettabilità, e della vita da plotoni di esecuzione italiani e/o sono stati sommariamente condannati come disertori o traditori per non avere eseguito ordini ritenuti irricevibili o non eseguibili. Anche le famiglie, additate al pubblico disprezzo, sono state colpite da provvedimenti come la privazione di ogni sussidio, con conseguenze esistenziali gravissime.
I fucilati da “fuoco amico” ci furono in ogni esercito belligerante in quella guerra: gli italiani furono però in numero ben maggiore. Francia, Gran Bretagna, Nuova Zelanda, Canada – e presumibilmente altri paesi – hanno riabilitato formalmente, in alcuni casi ormai da anni, la memoria di quei soldati.
Perché anche in Italia avvenga altrettanto, sottoponiamo alla Vostra attenzione l’appello allegato (con le firme dei suoi primi sostenitori). Ci auguriamo di riuscire a creare un movimento di opinione che produca il risultato della restituzione della dignità a quei soldati uccisi da “fuoco amico”.
La Tua adesione si potrà manifestare con una mail in risposta a questa in cui affermi di condividere l’appello allegato e di volerlo sottoscrivere con la Tua firma, accompagnata dalla qualifica professionale.
Ulteriore segno di adesione sarà il Tuo contributo alla diffusione dell’appello tra le persone che ritieni possano aderirvi. Grazie.
Un cordiale saluto,
Elisa Bianchi, geografa della popolazione, Università degli Studi di Milano
Marco Cavallarin, docente di Lettere, Milano
Lorenzo Strik Lievers, storico, Università degli Studi di Milano-Bicocca
prof. G. Marco Cavallarin
via G. Donizetti, 53
20122 Milano
02.45496029 – 3334620788
mcavallarin@gmail.com
Skype marco.cavallarin

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