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Ci chiamavano Streghe

Nell’ambito della Fiera del libro di Brescia, martedì 5 ottobre alle ore 17, Roberto Andrea Lorenzi e Cristina Massentini presenteranno “Ci chiamavano streghe”  il volume che raccoglie gli atti del convegno organizzato dal Circolo culturale Ghislandi nel 2008 a Pisogne.

Ci chiamavano streghe

Streghe on line. 

Tra maggio e giugno del 1518 in Valle Camonica ci fu una grande caccia alle streghe: a Pisogne, Darfo, Breno, Cemmo e Edolo furono processate tra 100 e 150 persone e i giudici dell’Inquisizione fecero eseguire 62-80 sentenze capitali (i numeri variano a seconda delle fonti) di cui due terzi su donne. I processi furono interrotti a seguito dell’intervento del Consiglio dei Dieci della Repubblica di Venezia che il 31 luglio così scriveva ai Rettori di Brescia: “(…) abbiamo appreso con piacere quanto avete fatto per eseguire i nostri ordini; ovvero che il vescovo di Brescia e i suoi collaboratori non vadano avanti nei processi contro quegli abitanti della Valle Camonica accusati di eresia (…) vi ordiniamo di informarvi sulle modalità eseguite dal vescovo, dai suoi vicari e dagli inquisitori nell’istruzione dei processi, nella raccolta delle testimonianze degli accusati; desideriamo sapere se in queste deposizioni essi sono stati condizionati nelle risposte, se è stata commessa qualche mancanza o negligenza nell’interrogare i testimoni e su come abbiano proceduto nel confiscare e dividere le loro proprietà” (traduzione di Stefano Brambilla e Attilio Toffolo).A due anni dal convegno “La caccia alle streghe nelle Valli Alpine e in Italia nel XVI secolo” che fu organizzato a Pisogne dal Circolo culturale Ghislandi e dopo la pubblicazione degli atti nel volume “Ci chiamavano streghe” (a cura di Andrea Richini, edizioni Giuseppe Laterza, 2009) Stefano Brambilla e Attilio Toffolo, due giovani laureati in Scienze storiche, hanno raccolto e tradotto i documenti riguardanti la caccia alle streghe in Valle Camonica.Visionata la gran quantità di materiale conservato presso la biblioteca dell’Università di Milano e l’archivio di Stato a Venezia, il lavoro è stato diviso in due fasi. Prima si è proceduto alla trascrizione integrale dei “Diarii del Sanudo” riguardanti la stregoneria in Valle Camonica, nella provincia di Brescia e a Venezia. Per maggiore completezza sono stati anche inseriti alcuni documenti del Sant’Uffizio.  In seguito è stata realizzata la traduzione in italiano corrente per un uso didattico nelle scuole che è pubblicata nel portale del Distretto culturale della Valle Camonica (http://www.vallecamonicacultura.it/notizia.php?newsid=25452) e che si spera di stampare e distribuire nelle biblioteche comunali e scolastiche.

Pier Luigi Fanetti

Diarii del Sanudo

http://www.vallecamonicacultura.it/notizia.php?newsid=25452

http://www.vallecamonicacultura.it/notizia.php?newsid=8359

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