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A 92 anni si è spento il «ribelle per amore» Carlo Sandrinelli

Addio partigiano Camara
Cividate piange il suo eroe
Se n´è andato martedi, a 92 anni, uno degli ultimi partigiani della Valle Camonica: il cividatese Carlo Sandrinelli, famoso con il nome di battaglia Camara e braccio destro del comandante Giacomo Cappellini. Lo piangono i figli Giuseppe e Stefano, che dal padre hanno imparato il valore della Resistenza. L´estremo saluto alla Fiamma Verde, «ribelle per amore», oggi alle 15 a Cividate.
Sandrinelli, marinaio a Napoli e poi renitente, è stato partigiano nella «Tito Speri» dall´1 dicembre ´43 al 29 maggio ´44, prima come staffetta e poi come comandante di squadra. Era l´uomo fidato di Giacomo Cappellini, medaglia d´oro al valor militare, e con lui ha partecipato a numerose operazioni di guerra.
Dopo la cattura del suo comandante Camara continuò a partecipare alle operazioni di sabotaggio, agli attacchi e contrattacchi, culminati fra il 25 aprile e il 2 maggio ´45 nei combattimenti contr! o i nazi-fascisti per la liberazione di Breno e della Valle Camonica. Ma l´episodio che ha segnato davvero la parabola di Sandrinelli è sicuramente legato alla cattura di Cappellini (che probabilmente gli salvò la vita) avvenuta a Laveno di Lozio. Camara era con lui nella prima mattina di quel 21 Gennaio del 1945 quando, dopo aver pernottato nella locanda di Vittoria Pennacchio, furono individuati, ci fu una sparatoria. Camara fu colpito alla testa, Cappellini al braccio destro, all´addome e di striscio alla testa. Sanguinante, Sandrinelli riuscì a seminare i repubblichini e a trascinarsi fino a Cerveno. Andò peggio al suo comandante, catturato e poi fucilato a Brescia.
Nel suo ricordo, e nel segno dei valori della Resistenza, Camara ha sempre vissuto.

Luciano Ranzanici – Bresciaoggi ( giovedì 23 maggio 2013 – Pagina 26)

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